Arte


L’Arte di Franca

Franca Fiorin, Franchina per me e per pochi amici. Persona deliziosa, generosa senza traccia di ingenuità ma sopratutto brillantissima nella sua intelligenza. Osservando la sua casa trovi ovunque segnali della sua creatività ora esportate nel suo ufficio show-room di Rivalta sotto forma di racconto perché i Piacentini o se vogliamo gli Emiliani non concepiscono l’Arte senza racconto. Diceva un grande pittore -l’amicizia si prende più per contagio che per elezione- Così Franca come Pino Ballerini coi suoi bastoni ci narrano una storia e noi tornati bambini ascoltiamo rapiti in religioso silenzio. Il mezzo; rami tronchi antichi ed un sottobosco di foglie secche da smuovere strusciando i piedi per accompagnare la musica di fondo. Il tema, il cerchio della vita, le foglie secche rappresentano il la base del dramma che crescendo formano le varie fasi come stazioni di una via crucis, l’albero di Pinocchio, il serpente del denaro, il chiodo fisso e così via, terminando poi con una cattivissima asse centrale che ti attrae per la sua bocca dentata ma che subito ti intenerisce con il suo cuore rosso formato da una foglia. Mi dice: “Arte è una parola grossa, vorrei arrivare il più vicino possibile”, per me la Fiorin vale quanto Cattellan, francamente la trovo meno furba e più intelligente, non confondete il valore artistico con quello commerciale, quest’ultimo è inquinato da potenze economiche sempre più in difficoltà (non di soldi ma di motivazioni). Ma non finiamo la presentazione in modo polemico, abbiamo modo di vivere in questa mostra un momento di giocosa serenità che Franca dà modo di assaporare con le sue opere frutto di una conquistata serenità interiore.

Alberto Gallerati 10-03-2015